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La Bocca di Tifeo è una fumarola situata in mezzo al paradiso, sul versante del Monte Epomeo che affaccia sulla magnifica Baia di Citara di Forio d’Ischia. Per arrivare alla bocca attraverserete una vegetazione di colori sgargianti fatta di vigneti, cespugli di more deliziose, fichi d’India e rarissime piante di cyperus polystachyus. Lungo il percorso potrete ammirare le tipiche “parracine a secco” di tufo verde e le case nel tufo.

Il sentiero che conduce alla Bocca di Tifeo è uno tra i meno noti ma più affascinanti percorsi di trekking di livello medio-facile che l’Isola di Ischia ha da offrirvi. E vi assicuro che non sono pochi i sentieri, noti e meno noti, che attraversano il vasto e verdeggiante territorio isolano.

Forio d'Ischia

Si parte da Forio d’Ischia, località Montecorvo. Dalla Strada Provinciale Panza, imboccate la via che si trova proprio di fronte alla svolta che conduce nella frazione di Panza.

Il Sentiero di Tifeo

Se volete pranzare e respirare un po’ di aria campestre prima di apprestarvi alla salita, vi suggerisco di fare un salto al Ristorante Montecorvo, un angolo della buona cucina tipicamente ischitana nascosto nel ventre delle colline foriane. Le indicazioni sono tante e la strada è strettina ma per niente complicata. Il luogo e le squisite proposte della casa non mancheranno di stupirvi.

E questo, per chi scegliesse di fare sosta culinaria da Giovanni, il pittoresco proprietario del ristorante, sarebbe solo un primo assaggio della bellezza del mondo che circonda il lato ovest del Monte Epomeo. Salite ora fino alla Bocca di Tifeo, vi assicuriamo che non ve ne pentirete nemmeno un po’.

Sentiero per la Bocca di Tifeo

Indicazioni non ne mancano, ma se proprio non ne doveste trovare o scorgere, basta chiedere a Giovanni o a qualche locale. Punto di riferimento per iniziare la vostra salita è la tenuta dei Giardini Arimei dei Fratelli Muratori. Se gli abitanti del luogo non dovessero conoscere il gigante Tifeo, i Giardini li conosceranno di sicuro. Da lì potete cominciare la vostra ascesa al monte. Un suggerimento: evitate le ore più calde dei mesi estivi. Si fa lo stesso, noi l’abbiamo fatto, ma si suda il doppio. Ne vale la pena comunque però.

Giardini Arimei Ischia

Il versante dell’Epomeo che custodisce queste fumarole si caratterizza per la presenza di importanti e particolari tracce dell’insediamento contadino della Forio di un tempo, esempio magnifico di perfetta armonia e rispetto tra natura e uomo. La natura vulcanica e sismica dell’Isola Verde ha lasciato qui le sue tracce evidenti con la presenza di enormi massi tufacei un tempo parte dell’Epomeo. Queste rocce, alcune trasformate in case e cantine, sono entrate così tanto nella vita dei contadini foriani da aver meritato ciascuna un nome proprio. Così abbiamo, per citare le principali, Pietra Brox, Pizzo del Merlo e Pietra Martone.

Case nella pietra Bocca di Tifeo Forio

La stessa natura vulcanica che ha prodotto queste opere d’arte naturali, ha donato un terreno fertile e produttivo ai suoi contadini. Buona terra produce uva squisita e la bravura dei nostri avi, tramandata ancora a noi, ha saputo trarre fuori il meglio da questi doni con vini dal sapore prelibato. Ne sono un esempio i vini dei Giardini Arimei come quelli della Vigna dell’Encadde, appena poco più sopra. Ma nulla hanno ad essi da invidiare anche i vini di produzione casalinga che di sicuro in questa zona, come in tutta l’isola, allietano ogni giorno le tavolate.

Vigneti Montecorvo - Bocca di Tifeo

Lungo il sentiero che vi condurrà alla bollente e fumante bocca del gigante isolano, oltre ai monoliti tufacei scoprirete altre tracce della cultura e della natura ischitana: “parracine” di tufo verde – muri a secco, antiche cisterne nella pietra usate per la raccolta dell’acqua piovana, vigneti, una selvaggia e ricchissima vegetazione mediterranea e piante più esotiche come agavi, fichi d’India e il cyperus polistachyus.

Parracine di tufo verde

Dulcis in fundo, tra tanto verde si aprirà davanti ai vostri occhi stupiti la grandiosità della Baia di Citara vista da una prospettiva decisamente nuova. Lo sguardo si perde tra i forti toni della campagna foriana e gli azzurri vivaci del cielo e del mare… magari al tramonto. E magari, per rinfrescarvi dopo la lunga passeggiata, potreste passare per Citara per un tuffo sul far della sera.

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