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Seppellita da una coltre di lapilli, cenere e fango dalla famosa eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., l’antica Ercolano è uno dei siti archeologici più importanti del mondo insieme a Pompei, Stabiae e Oplonti. Gli scavi archeologici di Ercolano, insieme a questi ultimi, fanno parte del Parco Nazionale del Vesuvio, e sono entrati a far parte dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità, in quanto luoghi unici capaci di portarci indietro nel tempo e rapire la nostra immaginazione.

L’eruzione apocalittica del Vesuvio fece perdere memoria di questa città fino al suo ritrovamento circa 1700 anni dopo. Il suo ritrovamento avvenne per caso nel VII secolo, a seguito di alcuni lavori per un pozzo. Una serie di scavi e ricerche si sono susseguite nel tempo, a partire dai lavori ordinati dal Carlo di Borbone nel 1738. A differenza di Pompei, sepolta da uno strato di cenere e lapilli, Ercolano fu sommersa da una grande colata di fango e lava spessa circa 25 metri. Proprio il fango ha preservato i materiali, sigillando tutto e permettendo a legno, stoffe e cibo di subire una lenta trasformazione.

Scavi di Ercolano Scavi di Ercolano

Una delle sorprese venute alla luce dagli scavi è stata la scoperta della maestosa Villa dei Papiri, grande come una dimora imperiale. Da questa furono estratte 58 statue in bronzo, 21 in marmo ed una collezione di oltre 1800 papiri: testi filosofici scritti in latino e greco, una parte della grande biblioteca della casa, ora conservati alla Biblioteca Nazionale di Napoli.

Nel 1927 furono avviati gli scavi delle abitazioni e degli edifici pubblici: vennero alla luce il Foro, la Palestra, il Teatro, l’Acquedotto, le Terme Centrali e le Terme Suburbane. Queste scoperte testimoniano di come Herculaneum fosse una città di villeggiatura per i ricchi romani, viste anche le ville rivolte verso il mare. Una delle dimore più belle dell’antica città è la casa dell’Atrio a mosaico, che deve il suo nome al pavimento caratteristico bianco e nero. Poi c’è la casa del mobilio carbonizzato, la casa del mosaico di Nettuno e Anfitrite, con annessa bottega ed un ampio atrio con il mosaico più bello di Ercolano.

Scavi di Ercolano

Di quella che fu l’antica città sono stati portati alla luce solo quattro dei venti ettari totali. Questo è anche dovuto alla forte espansione della nuova città (in passato Resina) e da problemi strutturali degli edifici seppelliti sotto il tufo.

Oggi la visita degli Scavi richiede circa mezza giornata, con un biglietto singolo di 11€ ed un ridotto (per i cittadini tra i 18 e i 25 anni) di 5,50€. Gli ingressi vanno dalle 8:30 alle 18:00, con chiusura del parco alle 19:30. Un’occasione unica da non perdere durante il vostro soggiorno a Napoli e provincia!

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