Produrre vino seguendo le tecniche segrete degli antichi greci, in un antico connubio di terra e mare. Gli antichi isolani di Chio, una volta raccolti i grappoli d’uva mettevano in mare gli acini, carichi di succo, in mare, all’interno di nasse. Una procedura singolare che consente di eliminare naturalmente la sostanza cerosa esterna, la pruina, dai globi succosi, in modo da ottenere così un appassimento più veloce. Una procedura che permette, a quanto pare, di far mantenere al vino aromi e sostanze.
E’ stato Antonio Arrighi, viticoltore dell’isola d’Elba, a riprovare l’antica tecnica nel suo vigneto. Macerazione dell’uva in acqua di mare e conservazione nell’anfora, come vaso vinario sono gli elementi utilizzati per un viaggio nel passato, fino a raggiungere gli antichi segreti vinicoli dell’isola ellenica.
Presentato durante l’edizione Vinitaly del 2018, Nesos, il vino marino, è un esperimento di vinificazione che ha coinvolto anche l’università di Pisa.
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I greci dell’isola di Chio producevano vini che hanno il retrogusto del mito e della leggenda. Lo scrittore latino Varrone li definiva: “vini dei ricchi”