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Ci sono importanti novità che riguardano “Aenaria“, l’isola d’Ischia come l’hanno vissuta e plasmata gli antichi romani. Gli studi degli archeologi hanno portato alla luce i resti di una villa marittima posizionata proprio nel cuore del porto di Ischia. Ma non solo. Anche un relitto di una imbarcazione, protetta nei secoli da sabbia e pietre nei pressi di Cartaromana.

Ad annunciare le nuove entusiasmanti scoperte è stata Teresa Elena Cinquantaquattro, responsabile della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli. La scoperta potrebbe riscrivere la storia dell’isola d’Ischia nel periodo romano. Importante crocevia storico per il mondo ellenico (Ischia era infatti l’antica Pithecusae, scelta dagli Eubei come prima colonia greca d’occidente) è molto probabile che anche durante il periodo romano Ischia avesse ricoperto un importante ruolo nel traffici marittimi del Mediterraneo.


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Ischia come Atlantide

I fenomeni vulcanici che hanno caratterizzato l’isola durante tutta la sua storia geologica hanno causato nel corso dei secoli un lento ma inesorabile sprofondamento di Ischia con una sommersione di 6 metri della linea della costa. Nel corso degli ultimi decenni l’antropizzazione dell’isola ha impedito agli archeologi di portare alla luce la storia segreta antica di alcuni periodi dell’isola, ma lo sprofondamento ha conservato quanto si trovava sulla costa, tesori archeologici che oggi, piano piano, stanno tornando alla luce.

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